Ascensio Domini

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Ascensio Domini

L’eredità di Monteverdi a San Marco
antifona gregoriana
Viri Galilaei

Natale Monferrato (1615 — 1685)

salmo
Dixit Dominus
da Salmi Concertati a tre, et quattro voci
con violini, et senza Op. XVI Gioseppe Sala (Venezia — 1678)

Giovanni Rovetta (1596 — 1668)

in loco antiphonæ
Cantate Domino canticum novum
da Motetti Concertati a Due, Tre, Quattro & Cinque Voci
con le Litanie della Madonna et una Messa Concertata
à Voci Pari Opera Terza Alessandro Vincenti (Venezia — 1635)

antifona gregoriana
Cumque Intuerentur

Claudio Monteverdi (1567 — 1643)

salmo
Confitebor
da Giovanni Maria Sabino (1588 — 1649)
Psalmi de Vespere a quattro voci Ambrosio Magnetta (Napoli — 1627)

Giovanni Gabrieli (1554/57 — 1612)

in loco antiphonæ
Ricercar dell’Ottavo Tuono
da Andrea Gabrieli (1532/33 — 1585)
Ricercari Composti et tabulati per ogni sorte
di Stromenti da Tasti Libro Secondo Angelo Gardano (Venezia — 1595)

antifona gregoriana
Elevatis manibus

Natale Monferrato

salmo
Beatus vir
da Salmi Concertati a tre, et quattro voci

Giovanni Rovetta

in loco antiphonæ
Exaltabo te Domine
da Motetti Concertati a Due, Tre, Quattro, & Cinque Voci

antifona gregoriana
Exaltate regem regum

Giovanni Ghizzolo

salmo
Laudate pueri
da Secondo Libro De’ Concerti A Quattro Voci
Opera Settima Alessandro Vincenti (Venezia — 1623)

Giovanni Pittoni (1635 — 1677)

in loco antiphonæ
Sonata prima
da Intavolatura di tiorba nella quale si contengono
dodeci Sonate da Camera, per Tiorba sola, col Basso
per il Clavicembalo Opera Seconda Giacomo Monti (Bologna — 1669)

antifona gregoriana
Videntibus illis

Giovanni Giacomo Arrigoni (1597 — 1675)

salmo
Laudate Dominum
da Salmi a tre voci concertate et alquanti con li Repieni
ad libitum, con un Magnificat A Cinque voci concertate
& due violini Opera Nona Francesco Magni (Venezia — 1663)

Giovanni Battista degli Antoni (1660 — dopo il 1696)

in loco antiphonæ
Ricercata seconda
da Ricercate sopra il Violoncello o Clavicembalo
Opera Prima Gioseffo Micheletti (Bologna — 1687)

Giovanni Matteo Asola (1532 — 1609)

inno
Salutis humanae sator
da Falsi Bordoni per cantar Salmi, in quattro ordini divisi,
sopra li otto Tuoni Ecclesiastici, Et anco per cantar gli Hymni
secondo il suo canto fermo. A Quattro Voci Angelo Gardano (Venezia — 1582)

antifona gregoriana
Pater manifestavi

Natale Monferrato

cantico
Magnificat
da Salmi Concertati a tre, et quattro voci

Giovanni Rovetta (1601 — 1690)

in loco antiphonæ
Afferte Domino
da Motetti a due, tre e quattro Libro Quarto
Opera Undecima Alessandro Vincenti (Venezia — 1650) Ensemble Euridice
Valentina Chirico — canto
Vittoria Novarino — alto
Massimo Lombardi — tenore e direzione
Cesare Costamagna — basso
Roberto Bevilacqua — viola da gamba
Marco Saccardin — tiorba
Cristina Pisano — organo

 

La Cappella serenissima

Ricchissima città di mercanti con connessioni commerciali in tutto il mondo, baluardo contro il dilagante strapotere della Spagna, Repubblica marinara in continuo conflitto con gli Ottomani: Venezia era a cavallo tra Cinque e Seicento una delle realtà economicamente e culturalmente più attive d’Italia e d’Europa. Il declino militare e finanziario nel corso del XVII secolo sarebbe stato però inesorabile: la grave crisi finanziaria degli anni 1619-1622 aveva messo in crisi i commerci, già fiaccati dai conflitti militari della Guerra dei trent’anni e dalla peste del 1630.
Nonostante la crisi dilagante la Cappella Musicale della Basilica Ducale di San Marco resta uno dei luoghi di produzione musicale più alti del periodo. Chiesa di Stato, essa non dipendeva dal patriarca ed era amministrata dai severi Procuratori di San Marco, politicamente secondi solo al Doge. I direttori, gli organisti, gli strumentisti e i cantori che desideravano essere assunti dovevano sostenere esami molto ardui: nel corso del XVI e XVII secolo alcuni tra i più grandi compositori europei sono maestri di cappella a San Marco: Adrian Willaert, Gioseffo Zarlino, Cipriano de Rore, Andrea e Giovanni Gabrieli, Alessandro Grandi, Biagio Marini, Dario Castello, Giovanni Legrenzi, e Claudio Monteverdi.
Il programma di concerto ricostruisce la liturgia dei Primi Vespri dell’Ascensione, impiegando brani vocali composti da Monteverdi e dai suoi successori con un organico decisamente raro nella produzione legata alla Cappella Ducale, che solitamente preferiva alle quattro voci e basso continuo un organico decisamente più nutrito, comprendente violini, cornetti e tromboni. Tutti i salmi sono concertati, prevedono cioè passaggi solistici delle voci nei quali la presenza del basso continuo è assolutamente necessaria come fondamento armonico; con l’alternanza di vecchio e nuovo stile i compositori sono così in grado di differenziare i loro brani in maniera molto più varia e colorata, articolandoli in sezioni distinte ad organico variabile, con episodi imitativi a due o tre voci e con piccole arie a voce sola.
Completano il programma le antifone gregoriane proprie dei Primi Vespri dell’Ascensione e alcuni brani strumentali e vocali di compositori attivi a Venezia e dintorni tra il XVI e il XVIII secolo, tra cui Giovanni Giacomo Arrigoni: il 22 Gennaio 1640 egli fu rivale di Monferrato e Cavalli, concorrendo per il posto di secondo organista a San Marco e misurandosi proprio con i due successori di Monteverdi. Vinse Cavalli.